Dal 15 al 30 settembre si è tenuto a Guspini MEMORY REMIX: ovvero il primo test pilota del mio progetto di impresa NOCEFRESCA (leggi
qui di cosa si tratta!). La scelta del comune di Guspini, comune di 11.000 abitanti in prossimità della costa ovest della Sardegna, è frutto di una collaborazione intrapresa con i proprietari di una dimora storica situata in questo paese. I fratelli Pani mi hanno gentilmente concesso la disponibilità di una casa dalla forte identità, per portare avanti questa fase sperimentale del progetto, che ha rappresentato per loro il primo di futuri utilizzi di questo ambiente con finalità artistiche e culturali.
Mi è sembrata un'ottima opportunità, considerato che tra le ambizioni di NOCEFRESCA c'è proprio quella di utilizzare gli immobili inutilizzati dei comuni rurali sardi come spazi di ospitalità e creazione artistica.
Nel
precedente articolo, vi avevo promesso di dirvi qualcosa di più di questa esperienza ed ecco alcuni punti sintetici per raccontarvela (alcune foto le trovate
qui! Le altre sulle relative pagine social).
Perché il cervo?
Ho scelto il cervo come simbolo di questa residenza non solo perchè le foreste della zona di Guspini sono popolate da molti di questi animali, ma anche perchè - per il cambio annuale della sua corona - questo animale è sempre stato simbolo universale di rinascita e rinnovo continuo della vita.
Partendo dalla memoria di Guspini, Memory Remix ha utilizzato i linguaggi dell'arte e del design per provare a raccontare questi luoghi in modo rinnovato.
Perché Memory Remix?
Avevo deciso di non dare nessun tema e lasciare ampio spazio di proposta alle artiste invitate, in quanto ho valutato che in un futuro, nell'offrire un servizio a livello imprenditoriale, mi sarebbe capitato spesso di dover supportare e agevolare il progetto dell'artista piuttosto che chiedergli di entrare nelle tematiche da me scelte.
Ma quando mi sono arrivate le proposte dalle artiste, mi sono resa conto che avevano qualcosa in comune: partivano dal passato per inventare e creare qualcosa di nuovo. Anche la casa dove siamo stati ospiti aveva un legame forte con il passato e apriva le sue porte a nuove esperienze. Il territorio di Guspini, inoltre, attraversa una fase di transizione da eventi storici che hanno segnato profondamente la sua economia, il suo paesaggio, la sua cultura.
Così ho iniziato a pensare al tema della memoria, vista come costante processo di rielaborazione, ricostruzione e trasformazione: un processo dinamico dove interviene necessariamente un certo tipo di immaginazione (e come dice Pennac: "immaginazione non significa menzogna!").
Per chi non ha vissuto in prima persona certi accadimenti, la memoria diventa infatti un atto di immaginazione del passato dove ai racconti e alla condivisione seguono ulteriori trasmissioni e passaggi. Dove alcuni aspetti della storia cadono nell'oblìo, mentre quelli che sopravvivono al presente non sono indenni da riscritture e slittamenti continui. Tentativi quotidiani di rapportarsi al mondo presente e di creare percorsi di senso tra passato, presente e futuro.
E' così che ho scelto il nome MEMORY REMIX, anche perchè si trattava di tre percorsi, quelli delle tre artiste ospiti, completamente diversi che entravano in contatto contaminandosi a vicenda e mescolandosi con i percorsi della comunità locale.
A cosa serve?
Nell’attesa dell’avvio ufficiale (e del finanziamento regionale che attendo!), sono voluta partire con un'azione concreta e autofinanziata che mi serviva per entrare nel vivo (progettare per troppo tempo non fa bene alla salute di un imprenditore) e testare nella pratica alcuni aspetti previsti dal progetto come per esempio la struttura e organizzazione del soggiorno degli artisti, le loro esigenze logistiche, ma anche l’idoneità dell’immobile, le eventuali aggiunte o modifiche da apportare agli arredi e agli spazi e - non ultimo - l’ammontare dei consumi settimanali.
Durante le due settimane ho avuto modo di sperimentare nel concreto la collaborazione con la comunità locale e ho anche testato la vendita di un primo prodotto (laboratorio di food and street photography, in collaborazione con una delle artiste ospiti della residenza).
Chi collabora?
Dietro Memory Remix c’è stato l'apporto fondamentale di almeno tre persone che hanno scelto di credere nel progetto e contribuire a questa fase di startup con la loro professionalità.
Michela Mari
Michela Mari, supporto alla comunicazione, che mi ha dato una mano a impostare il racconto complesso di questo progetto, scegliendo assieme a me le modalità da adottare per ogni tipologia di contenuto che intendevo condividere, ma soprattutto apportando uno sguardo esterno capace di mettere ordine e individuare gli elementi chiave da comunicare.
Gigi Marras
Gigi Marras, web developer che ha messo su in poche ore una landing page e un logo temporanei (quest'ultimo però mi piace così tanto che non so più se cambiarlo…). Gigi è ingegnere free lance e cantautore, mi dà spesso una mano nell'editing di testi e immagini e mi ha sostenuto nella scelta del nome NoceFresca.
Giuseppe Murru
Giuseppe Murru, responsabile ufficio stampa, che ha creduto subito nel progetto e mi ha aiutato a diffonderlo sui mezzi di comunicazione tradizionali e sul web, con la sua esperienza decennale e la professionalità che conosco da tempo.
Infine le tre artiste coinvolte,
Eleonora Todde,
Enza di Lecce e
Chiara Caredda, sono state per me collaboratrici essenziali in quanto hanno accettato di fornire tutti i loro feedback e punti di vista, utili a definire meglio il progetto su misura delle esigenze degli artisti ospiti.
Eleonora Todde
Eleonora mi ha aiutato a comprendere meglio che tipo di servizi possano essere di utilità per un designer che sceglie di fare una residenza e insieme abbiamo avviato una riflessione su quali possano essere le strade per una valorizzazione anche commerciale di queste esperienze. E' stata la prima volta che ho interagito con il lavoro di una designer e ha senza dubbio carpito il mio interesse.
Chiara Caredda
Chiara mi ha dato modo di avviare delle relazioni con l'Amministrazione Comunale, partner importante in un progetto come il suo, che ha richiesto il coinvolgimento attivo degli abitanti nella condivisione di ricordi e vecchie fotografie.
Enza di Lecce
Il lavoro di Enza mi ha permesso di tastare con mano l'alto tasso di cooperazione degli abitanti guspinesi, che aggiungo alla lista delle tante piccole comunità sarde con cui ho lavorato, dove ho sempre trovato una generosità disinteressata (anche solo del proprio tempo e della propria attenzione) che in città, aimè, è un bene piuttosto raro.
Chi ha contribuito al primo sviluppo dell’idea imprenditoriale?
L'idea di fare questo test deriva da un percorso che ho fatto a
Casa Netural (
qui il racconto della mia esperienza nel loro incubatore di imprese culturali e creative) e
IFOLD, ente di formazione di tradizione storica in Sardegna, dove ho conosciuto professionisti attenti e sfidanti che mi hanno accompagnato nel rifinire l'idea e soprattutto il modello di gestione necessario a sostenerla.
E ora?
Prossimi step: in questi giorni ho avviato il dialogo con gli operatori del settore per costruire le prime partnership. Nei prossimi mesi vorrei fare anche qualche trasferta oltremare e avviare delle relazioni con galleristi, collezionisti e curatori.
Nel frattempo, a novembre NoceFresca viene incubata di nuovo! L'Agenzia Regionale Sardegna Ricerche ha inserito l'idea tra i dieci progetti di impresa culturale e creativa ad alto contenuto di innnovazione che usufruiranno del percorso di accompagnamento all'impresa "CambiaMENTI", con una serie di workshop, incontri e attività di mentoring e networking presso la Manifattura Tabacchi di Cagliari.
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