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Francesca Sassu - Manager culturale
Francesca Sassu

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www.cinemecum.it
2 maggio 2009
Francesca Sassu
Gli occhi elettrici del Massimo

Non smette di entusiasmare la grande festa futurista organizzata in città in occasione del centenario del movimento marinettiano. Al Teatro Massimo, dal 19 maggio, il protagonista sarà il cinema. A fare gli onori di casa l'assessore Pellegrini. di Francesca Sassu



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Il 19 maggio inaugura a Cagliari presso il ridotto del Teatro Massimo la rassegna “Occhi Elettrici – il cinema futurista e le altre avanguardie”: cinque serate all’insegna delle sperimentazioni cinematografiche del primo Novecento a cura dell’associazione "Cagliari in Cortometraggio", in collaborazione con la Cineteca Sarda, la Fondazione Cineteca Italiana e la Cineteca di Bologna. L’evento è inserito all’interno del ciclo di iniziative promosse dal Comune di Cagliari in occasione del Centenario della pubblicazione su "Le Figarò" del Manifesto Futurista (1909), intitolato “L’Idrovolante di Marinetti - Cagliari riscopre il futurismo”, che ha preso il via il 20 marzo e si chiuderà il 21 giugno, tra mostre sui libri futuristi, sulla fotografia e l’arte visiva, nonché serate di cucina, danza e moda futurista.



La rassegna, in particolare, prevede la proiezione di alcuni dei pochi filmati attualmente reperibili e direttamente riconducibili alla poetica del movimento futurista ed altri più vicini alle avanguardie storiche dei primi decenni del ventesimo secolo (dal cubismo all’astrattismo, dal dadaismo alla nuova oggettività) che, seppure non ufficialmente riconosciuti come opere organiche del movimento marinettiano, sono fortemente influenzati dalle idee e dai concetti propri del futurismo.



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Il 19 maggio, giorno dell'inaugurazione, la presentazione della rassegna sarà curata dell’assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini, cui seguirà l’intervento del curatore indipendente Piero Pala, presidente dell’associazione culturale "Complus Events". Il ciclo di proiezioni viene introdotto da un prezioso documentario sul futurismo, curato dall’artista Nato Frascà nel 1968 per un palinsesto della RAI, in cui si intervistano influenti critici del tempo sull’argomento del futurismo. A seguire, importanti filmati apertamente ispirati al movimento futurista, tra i quali "Thais" di Anton Giulio Bragaglia, con le scenografie di Enrico Prampolini, e "Velocità" di Pippo Oriani. Quest’ultimo è considerato l’unico film dichiaratamente futurista insieme a Vita Futurista, che si avvaleva della partecipazione di Filippo Marinetti come attore, ma che allo stato attuale delle ricerche sembra sia definitivamente andato perduto e ne restano solo alcuni fotogrammi.



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Il 20 maggio la rassegna fa un tuffo nelle avanguardie artistiche del primo Novecento, con l’intervento dello studioso di storia del cinema Simone Cireddu, che introduce le sperimentazioni cinematografiche dei grandi nomi dell’arte d’avanguardia: dal dadaismo francese (Marcel Duchamp, Man Ray, Renè Clair) al cubismo (Fernand Leger) all’astrattismo tedesco (Hans Richter e Viking Eggeling). Segue L’inhumaine di Marcel Herbier, circolato in Italia anche con il titolo “Futurismo”, le cui scenografie citano l’estetica futurista oltre che il cubismo e l’astrattismo.



Il 21 maggio il professore di Estetica dell’Università "La Sapienza" Pietro Montani, esperto di cinema e autore di numerose pubblicazioni sul cinema sovietico delle avanguardie storiche, introduce le proiezioni di due insigni registi della storia del cinema: sarà infatti possibile vedere "Sciopero!," prima opera cinematografica di Ejzenstejn nata con un intento didattico e informativo sulle tecniche degli scioperi della classe operaia e dei contrattacchi della borghesia e della polizia, ma che più che informare il pubblico sembra ancor oggi commuovere lo spettatore.



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A seguire "L’uomo con la macchina da presa" di Dziga Vertov, regista influenzato dalle idee futuriste, fondatore del movimento "kineglaz" (cineocchio), che dichiarava la netta superiorità del documentario sul cinema di finzione, considerato inadatto a formare una società comunista.



Il 25 maggio è dedicato ancora al grande regista sovietico Sergej Ejzenstejn, con la proiezione di "Il Vecchio e il Nuovo", introdotta dall’Assessore Giorgio Pellegrini.


La rassegna si chiude il 26 maggio, con la presentazione di Antioco Floris, docente di storia e critica del cinema presso l’università di Cagliari, che precederà le proiezioni dei filmati di Walter Ruttman, uno dei maggiori esponenti della avanguardia cinematografica tedesca.

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