Francesca Sassu

MONEO / Memoria e Segno
Curatrice

La mostra Moneo / Memoria e Segno rappresenta la restituzione finale degli esiti del progetto PAS_Progetto Atelier Sardegna 2018, ideato e promosso da Progetto Contemporaneo, a cura di Francesca Sassu. Racchiude al suo interno le opere realizzate da Aischa Gianna Müller e Alessio Barchitta durante una residenza svoltasi a Nughedu Santa Vittoria nei mesi di febbraio e marzo 2018.
Fin dai primi giorni di permanenza, i due artisti si sono chiesti quale potesse essere il senso del loro soggiorno in paese. Hanno interpretato la residenza non semplicemente come occasione per portare avanti le loro ricerche in autonomia e isolamento, ma piuttosto come opportunità e terreno di relazione con le risorse del territorio e la comunità degli abitanti, partendo dalle proprie personali poetiche.
Forse è proprio per questo che per molti versi i loro lavori sono andati intersecandosi fino a diventare un dialogo, a tratti inconsapevole, su più temi d’interesse al contempo locale e globale.

Aischa Gianna Müller si è confrontata con le testimonianze delle civiltà pre-nuragiche partendo dallo studio delle domus de janas nascoste nel paese di Nughedu Santa Vittoria che, alla stregua delle grandi rocce di granito modellate dal tempo e formatesi naturalmente, sono per lei i veri monumenti locali.
Passeggiata archeologica per l'inaugurazione di Moneo / memoria e segno. (foto Chiara Caredda)

Dallo studio di questi, emerge uno spirito collettivo di celebrazione condivisa che l’artista vuole rimettere in luce anche con l’aiuto della comunità archeologica sarda e il coinvolgimento degli abitanti. In tal senso, la passeggiata tra le domus organizzata per il giorno di inaugurazione della mostra con la guida dell’archeologo Nicola Dessì, può considerarsi parte del lavoro di ricerca e sensibilizzazione portato avanti da Aischa.

Nel polittico fotografico MENOMéI - hands on monuments, la Müller affianca le immagini dei siti locali a quelle di altri siti archeologici riconosciuti.
Partendo dalla visione della Cueva de Las Manos (Caverna delle Mani), situata nel Sud dell’Argentina e nota per le pitture rupestri raffiguranti mani, Aischa si introduce fino al fondo delle domus de janas e vi interviene installando delle manine luminose nella cavità tombale. Con un semplice gesto, ecco che viene creata una connessione tra terre lontanissime ed epoche distanti millenni.
[MENOMéI - hands on monuments, Aischa Gianna Muller. (foto Chiara Caredda]
Le mani di Aischa introducono una presenza contemporanea, e temporanea, in uno tra i luoghi più antichi che il nostro occhio possa vedere oggi in Sardegna. Sembrano voler toccare, illuminare e prendersi cura di uno spazio cavo, il cui vuoto contenuto tra le pareti lapidee è forse ancora pregno di significati perduti e di una sacralità originaria da conoscere, o solo immaginare.

Anche Alessio Barchitta si confronta con il passato di Nughedu, ma con quello più recente del post emigrazione, fenomeno che ha segnato le storie di questa e altre comunità dell’entroterra sardo, rendendole appartenenti alla storia d’Italia e del mondo.
Attraverso l’esplorazione delle abitazioni abbandonate del paese, in passato dimora di nughedesi oggi trasferiti altrove, Alessio estrapola i frammenti di questo passato, li decontestualizza e li ricongiunge in nuove forme.
[40° 6’3.391”N 8 ° 57’1.098”E, Alessio Barchitta. (foto Alessio Barchitta]
In 40° 6’3.391”N 8 ° 57’1.098”E, un grande telo, creato dallo strappo dell’intonaco di intere pareti di case disabitate, esibisce e cattura una cura antica dello spazio domestico, fatta di strati di colore rinnovati di anno in anno e personalizzati da chi abitava la casa.
In Supernova sagome stellari ricompattano pezzi di intonaco di quelle stesse case, che sembrano esplose all’improvviso come una supernova, e parrebbero destinate a spegnersi giorno dopo giorno, a un ritmo inesorabile, ma lentissimo. L’utilizzo di una forma dal primo impatto ludico e dichiaratamente Pop come quella delle stelle, si scontra con la scelta provocatoria di un materiale pesante, forte e ingombrante, fatto di storia, di tempo e di durata. Una durata che Alessio sembra voler prolungare e rallentare, cercando un modo per osservare quel firmamento, sentirlo, comprenderlo, comunicarlo, ricordarlo. E cos’è questo, se non un monumento?

E’ da simili riflessioni che nasce il titolo della mostra MONEO, in latino “far ricordare”, che rappresenta l’etimo della parola monumento, e ce ne ricorda il senso originario, spogliato di ogni altra finalità attribuitagli nel corso della storia.
Con MONEO, Progetto Contemporaneo espone gli esiti del programma di residenza PAS_progetto atelier sardegna, giunto alla sua terza edizione e ospitato dal Comune di Nughedu Santa Vittoria per la seconda volta in due anni.


Biografie degli artisti:
Aischa Gianna Müller (Stoccarda, Germania, 1984), vive e lavora in Toscana. Nata in Germania e cresciuta nel sud della Toscana, dove lavora spesso a diretto contatto con la natura. Presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze consegue la laurea in scenografia e un master in fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha lavorato per diversi anni in studi cinematografici. La sua pratica artistica include fotografia, video e installazione. La sua ricerca si focalizza sulla crescente standardizzazione e disconnessione dagli elementi naturali, il fallimento di un atteggiamento antropocentrico e il significato reale di una pratica artistica attorno al concetto di paesaggio. Segnaliamo nel 2017 la sua partecipazione al “Just Another Photo Festival” a Kolkata, India, al “Visionaria Festival” di San Gimignano, Siena e “TU35” al Museo Pecci di Prato. Nel 2016 “La città invisibile” presso la Fondazione Grosseto Cultura, Cassero senese, Grosseto, “Contaminazioni” presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, Arezzo e “il Tradimento delle immagini” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo di Gotto, Italia, 1991), vive e lavora a Milano. Nel 2010 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte di Milazzo con indirizzo di grafica pubblicitaria e fotografia. Si trasferisce a Milano dove si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Fondatore del Collettivo FLOCK, vincitore nel 2013 del premio “Menotrenta, affrontare la fragilità della Terra”, spazio O.C.A. Milano. Nel 2014 vince il premio “Ricoh” presso Spazio Oberdan a Milano e nel 2016 riceve la menzione al “Combat Prize”. Diverse le mostre collettive fra cui si ricordano “Accademia aperta” presso la galleria Lattuada Studio e all’ Accademia di di Belle Arti di Brera, Milano, “Da Brera a Maccagno”, Museo Parisi Valle, Maccagno (VA) e le personali “BAUEN” Auditorium San Vito, Barcellona Pozzo di Gotto e “Lo Psiconauta” presso la galleria Arte Passante, Milano nel 2017.


















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